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02DIC25

LE STORIE DI STRADA

Massimo, che lavora per ottenere la fiducia di Farid

Alcune sere a settimana, nel nostro giro di Unità mobile, è previsto uno stazionamento: invece di girare tutta la sera per la città, distribuendo beni di prima necessità, abbiamo un luogo fisso in cui fermarci, dove tante persone ci aspettano, puntuali.

 

Uno di questi stazionamenti si trova in pieno centro, dietro al Duomo. Qui, due volte alla settimana, arriviamo, montiamo un piccolo tavolo su cui disponiamo i panini da distribuire e il thermos del tè caldo. Le persone che hanno bisogno sanno dove e quando trovarci e al nostro arrivo sono già lì, in fila.

 

 

Il modo in cui queste persone di presentano, però, è molto variabile. Ci sono persone timide, chiacchierone, schive, aggressive, tristi, allegre...

Un "habitué" del lunedì sera è Farid, un ragazzo egiziano. Arriva sempre affamato, probabilmente non ha dove mangiare a pranzo. È sempre tra i primi della fila e ogni volta, senza eccezioni, inizia a questionare, chiedendo due panini, invece di uno. Non importa quanto grande sia il panino, non importa quanta gente ci sia in fila, a Farid non basta quello che gli viene dato e chiede di più.

 

Lo scopo di tutti i volontari di Ronda è quello di guadagnarsi la fiducia delle persone che incontrano, con il fine ultimo di convincerli a lasciare la strada.

Massimo, che è uno dei volontari di Ronda che ogni lunedì vede Farid, cerca sempre di convincerlo ad accettare un singolo panino. Sa che cedere alle sue richieste non porterebbe nessun vantaggio, anzi, probabilmente porterebbe a ulteriori pretese difficilmente soddisfattibili.

 

Massimo non gli dice di no. Gli dice di aspettare che la fila si disperda e, se avanzeranno panini, sarà lieto di dargliene un altro. A volte Farid perde la pazienza e se ne va, a volte aspetta. Ma mai parla con Massimo e gli altri volontari.

 

La settimana scorsa, Farid è arrivato al camper molto malato. Talmente malato che non ha neanche chiesto il secondo panino. Massimo si rifiuta di dargli la cena: prima deve andare a farsi visitare dai medici della Croce Rossa, che hanno una postazione a pochi metri.

Farid protesta, vuole solo il panino e tornare al suo giaciglio; ha anche paura che Massimo se ne vada, che non lo aspetti e lo lasci senza cibo fino al giorno dopo, ma Massimo non cede: prima la visita, poi il panino.

 

Alla fine, è Farid a cedere. Va a farsi visitare e torna dopo poco al camper, con un sacchetto di medicinali.

Massimo l'ha aspettato e gli dà il suo panino.

 

 

Per la prima volta, Farid lo ringrazia e per la prima volta chiede: "Come ti chiami?"

 

Forse, per la prima volta, Farid si è fidato abbastanza di qualcuno, tanto da chiedergli in nome, da ricordarsi di lui. Una piccolissima frase. Ma potrebbe essere il primo passo di una lunga strada.