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LE STORIE DI STRADA
Dal tirocinio alle uscite serali
La scorsa primavera una nostra volontaria, Lorenza, ha presentato Ronda Carità e Solidarietà Onlus a un gruppo di studenti universitari, suscitando l’interesse di Chiara, una studentessa del corso di Servizi Sociali dell’Università Bicocca di Milano.
Sicuramente il settore della grave emarginazione, in particolare degli adulti in difficoltà, aveva già attirato l’attenzione di Chiara che aveva in mente una tesi sulla comparazione tra servizi pubblici e privati, per verificare l’ipotesi che i servizi offerti dal terzo settore risultino più flessibili e innovativi e meno burocratizzati. Chiara aveva già avuto un’esperienza in questo ambito e voleva verificare alcune considerazioni. A metà ottobre inizia le 100 ore di tirocinio che la vedono impegnata per circa un mese tutte le mattine al Centro diurno Punto Ronda. Qui è seguita da Annalia, la coordinatrice del Centro diurno, che assume il ruolo di tutor, e con Davide, l’altro operatore del Centro, può seguire anche gli incontri di rete con le altre realtà del territorio.
Ciò che colpisce Chiara è il clima che si respira in via Picozzi: sembra una grande famiglia in cui i volontari sono tutti motivati, a volte non si distinguono dagli utenti, e qualsiasi problema viene risolto condividendo - e questo non è affatto scontato. Emerge uno stile di attenzione verso tutti e verso la qualità del servizio e questo pone le basi per lavorare bene.
"La strada spezza le relazioni e questo clima che cura lo stare insieme è importantissimo per ricreare capacità relazionali necessarie a recuperare un lavoro e poi ad avere una casa". Per Chiara è stata un’esperienza positiva: ha potuto osservare come si lavora, parlare con le persone, confrontarsi con gli operatori. È cambiata, in un mese, la sua visuale sull’emarginazione, soprattutto ascoltando le storie degli ospiti del Centro diurno, e ha deciso di fare la volontaria durante le uscite serali.
Quest’ultimo aspetto sottolinea come l’esperienza sia stata coinvolgente e come abbia suscitato il desiderio di proseguire a impegnarsi in un ambito che non è sempre attraente. Evidentemente la nostra tirocinante è una persona sensibile e aperta, perché non è affatto scontato che nasca il desiderio di fare la volontaria per mantenere un legame così forte e costruttivo con l’Associazione.
Chiara conclude con un invito ai suoi colleghi: "È una realtà in cui si viene seguiti: si osservano professionalmente situazioni molto diverse e si acquisiscono competenze sulla presa in carico e sull’aggancio ai servizi pubblici. Ma rimane molto anche a livello personale…"
Ringraziamo Chiara per il suo impegno e le auguriamo il meglio per la tesi ormai in dirittura d’arrivo!
Se volete, potete ascoltare la sua testimonianza dal video che ci ha regalato sul nostro canale YouTube.